Collezione

«Compare Nofrio assà semu»
«Compare Virticchio, ragione avete, c’è chi va camminando due a due, a tre a tre e a quattro a quattro. C’è chi è di 80, chi di 100 e chi di 130 cm, e solo solo di Orlando ne abbiamo ben cinque!»
«Ca fati luonga cumpari…siti tuttu punti e virgola! Lassamu a parola a chiddi e unni parramu chiù»

«Conti paladini, vi ho riuniti a corte affinché possiate conoscere quali dolori hanno colto il nostro cuore: l’arrivo di Angelica, la bellissima principessa di oriente non ha fatto altro che creare disordini a corte e come se non bastasse il re moro Agricane ben presto arriverà a Parigi.»
-Carlo Magno-
«Sono il conte Orlando, primo paladino di Francia, nipote dell’imperatore Carlo Magno e affronterò qualsiasi cosa al costo della vita. Partutu sugni di la bella Parigi, e vaiu in cerca di Angelica, che dal primo minutu che l’ho vista me ne sono innamorato, se io spacco il mio cuore la troverò nica nica nica.»
-Orlando-
«Io sono Gano di Magonza, amico dei saraceni e nemico dei cristiani, cognato dell’Imperatore Carlo Magno, consigliere della corte di Francia. Un giorno farò crollare Carlo Magno con tutta la sua corona e diventerò io Re di Francia.»
-Gano di Magonza-
«Io con le mie bellezze attiravo l’attenzione dei Paladini di Francia e mio fratello Argalia, con la sua lancia incantata, doveva prendere tutti i paladini prigionieri e portarli nelle Indie e le armi renderle a mio padre Re Galafrone.»
-Angelica-
«Lassai Parigi e vaiu in cerca della bella Ancelica, perchè aiu paura di chiddi occhi storti di mio cocino Orlando, ca secondo le sue vedute cride di potiri acquistare la bedda Ancelica»
-Rinaldo-
«Sono molto preoccupato per Orlando, che trascina sempre tutti alla vittoria, ora ha perso il senno per la bella Angelica. Io, Astolfo, lo devo ritrovare o per la Francia sarà la fine! Giuro che non farò ritorno se non lo avrò ritrovato.»
-Astolfo-
«E che vi credete, che io, Agricane, re di Tartaria, ho paura di quel babbasone di Orlando? Angelica è mia e con la mia santa scimitarra sfido Orlando a singolar tenzone e sia dannato chi dei due per primo dice basta!»
-Agricane-
V: «Compare Nofrio Citrolo, cchi fa’, un po’ di spazio per noi lo lasciate?»
N: «Scusati raggiuni aviti! Ecco a voi Compare Virticchio Pumaruoru»
V: «E chi facemu l'insalata? Compare basta che ci presentiamo come pupi di farsa, senza armatura e spada, siamo fatti per parrari e fari le vastasate.»
N: «Che siete riduttivo, un compito più importante abbiamo! Noi intratteniamo il pubblico e lo prepariamo per le grandi gesta dei nostri eroi! Ma vuatri ni viriti la metà di cosi cu un occhio aperto e l’altro chiuso»
«Compare Nofrio! Vero è che semu assà, ma ancora non hai finito?»
«Compare Virticchio, le storie dei paladini bastevoli furono per farci conoscere, ma ancora un po’ devo parlare. Oltre alla bella compagnia, Enzo aveva collezionato un carretto, tutto colorato come piace a noi, con tante sponde belle dipinte. E siccomu lu so amuri per noi era troppo grande volle comprare pure delle pitture in rame che narrano episodi della nostra storia. Ovviamente per completare questo prezioso patrimonio non potevamo mancari li sipari tinciuti puri chissi, e fondamentali per i cambi di scena.»
«Compare Nofrio ora v’aviti azzittirri, non c’è più bisognu chi parrati»
«Compare Virticchio, raggiuni avi, ora le nostre bellezze dovete ammirare!»