Vincenzo

Pandolfo

A Vincenzo Pandolfo mi hanno affidato e compare Virticchio ho incontrato.
«Cumpari Nofriu la storia del nostro amico dobbiamo raccontare! Non perdere tempo a cuntari li fatti nostri»
«Cumpari Virticchiu raggiuni aviti, a tempi remoti dobbiamo arrivare! Enzo protagonista di storia lunga e intricata fu»

L'infanzia

Enzo crisciu in mezzo ai pescatori, a li tempi della Seconda Guerra Mondiale in una Mondello, che ricordava sempre con amore e una punta di nostalgia. Una Mondello china di pesci che, diceva sempre, non ci sono più.

L'inizio

U picciriddu addivintatu ranni si appassionò a noi, li pupi, e al Teatro d’Opra, quando suo padre lo portò a uno spettacolo del famoso cantastorie Ciccio Busacca. Lu so primu amuri ni porta cca!
Più di 100 siamo diventati, tra pupi di farsa e paladini, una grande compagnia formiamo. A noi si uniscono sipari, pitture su rame, cartelli e scacchi, sponde e chiavi di carretto.

L'artigianato

L’arte e le belle manifatture sempre di suo interesse furono, le ammirava sempre con occhiu curiuso ma ggià ‘nanticchia cicatu. Prima ceramista e poi antiquario, nel suo Curiosity Shop potevi trovare li biddizzi d’ogni sorta.

Giuditta

Amuri granni fu la sua compagna di vita, Giuditta Lelio, attrice che portava avanti con grande orgoglio la lunga tradizione della famiglia Lelio.
Nel 1990 l’apertura del Teatro Lelio, a Palermo, unisce tutti i grandi amori di Enzo: Giuditta, il teatro di prosa e l’opera dei pupi.

Il teatro

Il Teatro Lelio diventa la nostra casa. Lì ci esibivamo, prendeva vita l’Opra imbastita e guidata dalle sapienti mani dai pupari della famiglia Bumbello e della famiglia Argento. Ranni era lu spaziu, e Enzo ni runa altri compagni, alti 130 cm, belli da vedere anche da lontano.

I progetti in sospeso

Enzo ormai orbo cicatu, ci curava e ci amava. Patrimonio di famigghia addivintamu, i nipoti e la figlia n’amanu e con attenzione e rispetto portano avanti la so missioni: esaltare la bellezza di questo pezzo di storia di la nostra Sicilia bedda.

La memoria

Enzo un grande vuoto lasciò ma lu so penseri a nuatri annò: «Mi raccomando i pupi». Ora che Enzo non c’è più, casa canciammu, ma bene ni truvamu.
Se visita vuoi farci, puoi trovarci in fila e tutti sistemati. Il Comune di Castelbuono è la nostra nuova patria e il Museo Francesco Minà Palumbo ci ospita.

La nostra storia

«Compare Nofriu, chista è la bellissima storia di Vincenzo Pandolfo, ma nuatri da dove veniamo?»
«Compare Virticchio voi raggione avete, ma per raccontare la nostra storia secoli addietro dobbiamo arrivare, forse è meglio cambiare pagina.»
«Mii compare, un’enciclopedia ambulante siti!»